Facebook ha lanciato Libra

Facebook lancia ufficialmente Libra, la criptovaluta del futuro

Dopo mesi di voci, Facebook ha finalmente svelato Libra, la sua criptovaluta. Mark Zuckerberg, con un post, ha dato il via a quello che è un momento storico. In cinquantanove righe, il magnate americano ha spiegato come nasce il progetto e cosa aspettarsi da questa iniziativa.

L’Associazione

Il progetto Libra nasce in collaborazione con 27 altri partner ufficiali. Sarà gestita dall’Associazione Libra, con sede a Ginevra, e verrà lanciata nella prima metà del prossimo anno. Queste sono le informazioni di base, però, dietro questa operazione si nasconde molto di più. Come ha spiegato lo stesso Zuckerberg, lo scopo principale è quello di “creare una semplice infrastruttura finanziaria globale che dà potere a miliardi di persone in tutto il mondo”. L’idea del padre dei Social Network non è illusoria, se è vero che, attualmente hanno aderito grandi brand, dalle società di pagamento come Mastercard, Paypal, Payu, Stripe e Visa, ai servizi popolari del calibro di Booking, Ebay, Farfetch, Lyft, Spotify e Uber, per finire alle associazioni Non-profit che fanno dell’inclusione finanziaria la propria mission (Kiva, Mercy Corps e Banking World Banking). Perfino gli exchange come Coinbase, Xapo e Bison Trails hanno deciso di dare fiducia al progetto.
All’interno dell’Associazione Libra ogni membro avrà diritto di voto sulle decisioni sostanziali riguardanti la rete di criptovaluta. Chiunque volesse farne parte dovrà pagare una tassa di ingresso di dieci milioni di dollari. Secondo il piano messo in atto da Zuckerberg, tutti i membri partiranno alla pari. Ciò significa che Facebook, benchè fondatore, non avrà alcun ruolo prominente.

Come funzionerà Libra

Da un genio come Zuckerberg non ci si poteva aspettare niente di meno che un’architettura complessa nella sua realizzazione, ma funzionale per chi deve usarla. Per questo l’utilizzo di Libra sarà intuitivo e fruibile a tutti. Per poter rendere possibile ciò, Facebook lancerà a breve una sua branca indipendente che prenderà il nome di Calibra. Questo strumento permetterà di costruire servizi che daranno la possibilità di inviare, spendere e salvare Libra a partire da un portafoglio digitale che sarà disponibile sia su whatsapp e messenger, sia come app indipendente il prossimo anno. Inoltre, fungerà da strumento di controllo attraverso processi di verifica antifrode comuni tra le banche. La nuova creatura di Zuckerberg avrà un team dedicato di esperti nella gestione del rischio, che dovrà impedire alle persone di usarla per scopi fraudolente. Inoltre, a differenza di tutti gli altri wallet, dove non vi è possibilità di recuperare le criptomonete una volta perse, sono previsti dei rimborsi nel caso accada questa eventualità con Libra. Una volta immessa sul mercato, la sussidiaria permetter fin da subito di inviare Libra a quasi chiunque con uno smartphone a basso costo. Va ricordato, però, che nel breve periodo, si darà alle persone la possibilità di usare molti altri portafogli di terzi sulla rete.
La cosa da sottolineare è che tutte le informazioni che verranno condivise con Calibra saranno tenute separate da quelle condivise su Facebook.

Lo scopo di Libra

L’obiettivo principale di Zuckerberg è rendere Libra la più grande moneta virtuale del mondo. Secondo il Tycoon, infatti “Essere in grado di usare il denaro mobile può avere un importante impatto positivo sulla vita delle persone perché non è necessario portare sempre cash, che può essere insicuro, o pagare spese extra per i trasferimenti”. Per questo motivo si punta a raggiungere quel “miliardo di persone che non hanno un conto in banca ma hanno un cellulare”.
All’apparenza dunque, Facebook sembra aver pensato a tutto. Ha già preso impegni con con le autorità di regolamentazione negli Stati Uniti e all’estero per garantire più sicurezza e trasparenza possibili. Kevin Weil Vice Presidente di Produzione di Calibra ha dichiarato che “Questo lancio ci dà una base per poter avere delle conversazioni produttive con i regolatori di tutto il mondo. Siamo desiderosi di farlo”.

Caratteristiche della criptovaluta

Libra non sarà un replicante di bitcoin e altcoin. Non sarà, dunque, una moneta volatile, ma uno stablecoin, ovvero il suo valore sarà più o meno quello di un dollaro, in modo da evitare i problemi di instabilità delle valute virtuali. Per poter evitare l’inflazione, invece, è stata pensata un’altra strategia: l’offerta della criptomoneta crescerà o si ridurrà in base alla sua popolarità. Se vi sarà grande richiesta, l’associazione no profit che sta dietro libra acquisterà più dollari, euro o titoli di stato e creerà nuova valuta. Se invece si penserà a incassare, la stessa associazione farà fronte ai pagamenti in valuta fiat e brucerà la giusta quantità di libra.
Insomma: la criptovaluta proverà a rispettare il ruolo di bilanciamento (“Libra” significa “Bilancia” in latino) e libertà (“Libre” in francese) tipico del suo nome.

Cosa ci guadagna Facebook?

E’ questa la domanda che circola insistentemente e a cui è difficile dare una risposta. Al momento non è chiaro come il magnate possa avere profitti significativi dall’immissione di Libra, anche se, secondo alcuni analisti di Barclays una criptovaluta potrebbe fruttare a Facebook da 3 miliardi a 19 miliardi di dollari di entrate in più entro il 2021. Bisogna, però, capire su cosa è baata questa ipotesi, dato che, secondo i piani del magnate Usa, il nuovo sistema dovrà eliminare le elevate commissioni di interscambio che pagano alle attuali reti delle carte di credito. Probabilmente il grande flusso di Libbra porterà una redditività ad ogni transazione e, i conseguenza, genererà entrate, ma si tratta di una semplice supposizione. La verità è che. Almeno in una prima fase, la società di Menlo Park dovrà sovvenzionare il sistema di tasca propria. Intendiamoci: non che a Zuckerberg manchino le possibilità per farlo, ma il rischio che le cose non vada come programmato c’è.
E’ chiaro che, nel lungo periodo, il magnate punta a far ì che, chiunque dovrà effettuare un’operazione, ancor più se estera, si affidi a Libra. Attualmente i piccoli passaggi di denaro oltre frontiera sono costosi perché le banche prendono una commissione per convertirli in valute locali. Con Libra si entrerà in un sistema più fluido e, soprattutto, privo di costi.
Per capire se tutto questo sarà realizzabile non resta che aspettare il 2020, quando tutto quello che oggi appare teorico, apparirà sulla rete.