Litecoin non è l’anti-bitcoin

Litecoin non è l’anti-bitcoin

Quello delle criptovalute sta diventando un vero e proprio business. I bitcoin, infatti, hanno funto da apripista di un nuovo fenomeno finanziario. Lo dimostra il cambio di prospettiva degli investitori. Se prima la domanda che tutti si ponevano era se convenisse o meno investire sui bitcoin e sugli altcoin, ora la questione è diventata: su quali altcoin conviene puntare? Chi ha le prospettive di crescita maggiori? Con la moneta di Satoshi Nakamoto che ha raggiunto picchi di costo troppo elevati, sia in fase di acquisto che di mining, occorre guardarsi intorno per cercare una valida alternativa che riesca anche a soppiantare i Bitcoin, risolvendo i «bug» che si porta dietro. Da questo punto di vista, il litecoin sembra l’alternativa più credibile.

Le caratteristiche del Litecoin

Il Litecoin è nato nel 2011 su iniziativa di Charlie Lee, un ex dipendente di Google. Si tratta di una rete di pagamento open source decentralizzata. La sua caratteristica principale è quella di offrire una maggior velocità nelle transazioni. Il processo di elaborazione del blocco è, infatti, pari a 2,5 minuti, ovvero 7,5 minuti meno dei Bitcoin.

Altro punto di forza della criptomoneta di Lee è quella di utilizzare l’algoritmo scrypt. Ciò significa che a differenza dei Bitcoin, non è necessario usare potenti schede video per le operazioni di mining. Questa caratteristica rende l’accesso possibile anche a chi possiede un semplice computer, impedendo la formazione di grosse mining pool che finirebbero per tenere in ostaggio la criptovaluta.

Infine, la rete Litecoin produce 84 milioni di monete, il quadruplo di unità monetarie rispetto alla rete Bitcoin.

Conviene investire in Litecoin?

Conviene investire in Litecoin? Per rispondere alla domanda bisogna prima porsene un’altra: a quale scopo? Se si guarda al lato prettamente speculativo, bisogna fare attenzione. La speculazione finanziaria nel breve periodo con alcune criptovalute più recenti del Litecoin, ha fatto segnare risultati migliori. Ad esempio, Ripple, ha segnato un aumento del 36.000 %, contro il 5.000 % del Litecoin.

Se, però, si considera la criptomoneta di Lee come ad una possibile nuova valuta per compiere transazioni, il discorso cambia. Attualmente Litecoin è una delle uniche quattro monete presenti su Coinbase insieme a Bitcoin, Bitcoin Cash ed Ethereum. Questo aspetto è significativo perché Coinbase conta ormai più di 10 milioni di utenti, il che rende la sua influenza nel mondo delle criptovalute enorme. Quindi, da questo punto di vista, investire in Litecoin può essere un affare.

I dilemmi di Lee: Litecoin non è l’anti-bitcoin

Contrariamente a quanto si possa credere, Litecoin non è l’anti-bitcoin. A dirlo non sono gli economisti, ma lo stesso «padre» dell’altcoin, Charlie Lee. In un’intervista a TenX, Lee ha affermato che le due criptovalute si stanno rafforzando a vicenda e sono usate per motivi diversi. Infine ha sottolineato una delle caratteristiche chiave di Bitcoin che manca invece a Litecoin, ossia l’anonimato del suo creatore, che valorizza la natura decentralizzata della moneta. Secondo il suo parere, infatti, una moneta realmente decentralizzata non dovrebbe avere un leader che la controlla. Per questo motivo sta anche pensando di farsi da parte.

Nonostante ciò che pensa il suo fondatore, però, proprio il fatto di avere lui al comando è uno dei motivi che genera fiducia negli investitori. Questi, infatti, in un momento di grande incertezza finanziaria, vedono nei litecoin una buona opportunità di diversificazione. Dalla sua, l’altcoin ha anche il basso presso d’acquisto. Attualmente si aggira sui 131 euro. Ciò significa che, con la cifra necessaria per acquistare un singolo Bitcoin (attualmente a 8.100 dollari circa) è possibile comprare quasi 62 Litecoin. Una differenza non da poco.